Editoriale

Chimera quasi irraggiungibile negli anni ’90, finalmente il professionismo è arrivato nel nostro sport, almeno per alcuni soggetti. Nel senso che nel mondo esiste uno sparuto gruppo di persone che si alza la mattina e che può pensare solo ad allenarsi per scalare, che si tratti di competizioni o di falesie o di montagna.
Per quanto riguarda l’Italia, parliamo comunque di atleti che non sono stipendiati dall’equivalente dell’Inter o del Milan, quindi tipo dalla Kadoincatena di Genova o dalla Chalk Norris di Gravellona Toce. Che non avrebbero alcun vantaggio economico e probabilmente nemmeno di immagine dal mantenere il vitto, l’alloggio e i viaggi di un loro tesserato.
Stiamo parlando di una quindicina di persone che manteniamo noi tutti, coi soldi dello Stato, attraverso un inquadramento professionale speciale all’interno dei Gruppi Sportivi Militari (Polizia, Esercito ecc..). Ragazzi che, quando non saranno più ragazzi e nemmeno più atleti di alto livello, avranno un lavoro all’int…