Editoriale
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L’assassinio della lontananza
Foto: Franco Brevini
Qualche anno fa nel mondo della montagna si discusse sull’assassinio dell’impossibile. L’alpinismo stava inoltrandosi in una dimensione della difficoltà mai prima sperimentata e l’efficace formula giornalistica esprimeva lo sconcerto di chi viveva con disagio la hybris modernista dei nuovi impavidi eroi del verticale, lanciati là dove un tempo tutti si erano arrestati. Ogni colonna d’Ercole, quando viene varcata, si porta dietro una scia di recriminazioni e quella delle altissime difficoltà non fece eccezione.
Oggi l’assassinio che si è consumato mi sembra un altro: l’assassinio della lontananza. Ho intitolato un libro sul viaggio pubblicato qualche mese fa La conquista della lontananza (Il Mulino, Bologna). Il senso di questa formula è che l’esplorazione sistematicamente avviata dalla nostra specie con il primo Out of Africa abbia eroso le blank zones delle antiche mappe, abbia sostituito alla fatidica scritta dei romani, Hic sunt leones («Qui stanno i leoni»), rappresentazioni semp…