Editoriale

Metamorfosi di uno sport ribelle
in azione fotografica verticale.
Foto: Arch. Cappuccio
La solitudine delle pareti è diventata così un luogo dove sfuggire alla standardizzazione della vita quotidiana, quì sospesi tra cielo e terra, gli arrampicatori hanno trovato non solo un rifugio fisico, ma uno spazio mentale di libertà assoluta, dove poter essere autenticamente se stessi, lontani dalle pressioni sociali e dalle aspettative del mondo civilizzato.
Questa ricerca della verticalità come fuga dal sistema si è manifestata in molteplici forme e lo Yosemite negli anni ‘60 è forse l’esempio più emblematico: qui, figure come Royal Robbins, Yvon Chouinard e Warren Harding hanno dato vita a una controcultura dell’arrampicata che si opponeva apertamente al consumismo e al c…