Editoriale

Angelika Rainer presenta la falesia di dry-tooling più famosa (e dura!) al mondo
Foto: Jonathan White
Direi che si è trattato di un sogno futuristico, perché ci vuole una buona dose di immaginazione per vedere le possibili linee di scalata in una grotta di tali dimensioni e chiodare vie di 50 metri in un tetto praticamente orizzontale è un lavoro durissimo che, detto in parole povere, spacca la schiena. Era stato lui stesso a raccontare che spittare un tetto così era più faticoso che l’arrampicata vera e propria! – Devo prendermi dei giorni di riposo dalla spittatura! – disse.
Ho conosciuto Tom alla prima tappa di Coppa del Mondo di arrampicata su ghiaccio a dicembre del 2015 a Bozeman negli Stati Uniti e ricordo, come se fosse ieri, questo ragazzo biondo che mi si è avvicinato e mi ha teso la mano …