TRE CIME
Vie classiche e moderne
Le Tre Cime di Lavaredo sono una delle icone delle Dolomiti. L’imponenza di questa triade, le pareti ombrose e strapiombanti, le guglie slanciate, hanno alimentato nel passato e ancora oggi, un profondo interesse, ma anche un assoluto rispetto.
Sono pareti verticali e spesso strapiombanti, che richiedono abitudine all’arrampicata su roccia non sempre buona, esperienza e preparazione psicologica.
In alpinismo le Tre Cime sono state meta, sin dal periodo pionieristico, di nomi illustri dell’alpinismo mondiale, molti dei quali hanno lasciato una traccia del loro passaggio con l’apertura di nuovi itinerari, prime ripetizioni, salite invernali, solitarie e concatenamenti.
Questa guida raccoglie più di 100 vie, oltre alle vie classiche, anche tutte le salite in arrampicata libera: sia quelle delle vecchie vie in artificiale che quelle più recenti. Molti degli itinerari descritti sono stati personalmente ripetuti dagli autori, entrambi ottimi arrampicatori e alpinisti.
È un lavoro che nasce anche dal desiderio di preservare la memoria soprattutto delle vie più impegnative e meno conosciute, per evitare che qualcuno, ignorandone l’esistenza, possa sovrapporsi ad esse, magari tracciandoci sopra una riga di spit.
Dalla prefazione di Christoph Hainz
Che alle Tre Cime di Lavaredo sia dedicata una guida completa ed autonoma è del tutto ovvio, visto che sono le regine delle cime dolomitiche. Oltretutto su queste pareti monumentali sono state ormai aperte così tante vie da riempire senza alcuna fatica un libro intero. Difficilmente si trovano da altre parti tante vie eccezionali e di tutte le difficoltà come qui.
(…) 140 anni fa, esattamente il 21 agosto 1869, l’alpinista viennese Paul Grohmann e le guide Franz Innerkofler e Peter Salcher, arrivarono in cima alla prima e più alta vetta delle Tre Cime di Lavaredo. In quel momento il fortunato trio non era ancora consapevole di cosa avrebbe innescato la loro impresa pionieristica. Cominciò infatti una corsa internazionale alla conquista di queste fortezze verticali che ancora non ha eguali.
Alla fine degli anni novanta con Kurt Astner partecipammo a questa corsa anche due alpinisti altoatesini, con la volontà di aprire vie nuove molto impegnative sulle pareti nord della Cima Grande e della Cima Ovest, nonché sulla parete sud della Cima Piccola; vie che sono oggi diventate delle classiche estreme in arrampicata libera. Non molto dopo Mauro “Bubu” Bole si fece notare grazie a una serie di prime salite in libera di vie originariamente artificiali mentre Alexander Huber tracciò con Bellavista la prima via di XI grado delle Alpi e una strada che portava a difficoltà da togliere il respiro, creando uno degli itinerari rocciosi più difficili in assoluto. Un vento fresco riprese a soffiare sulle possenti pareti che tornarono alla ribalta e diventarono ancora una volta un polo d’attrazione per i migliori arrampicatori del mondo.
(…) Perciò auguro a tutti i lettori di questa guida di vivere esperienze uniche con la giusta dose di consapevolezza e rispetto per la montagna, ma soprattutto tanto divertimento durante le arrampicate sulla “fantastica trinità”.
Dalla prefazione di Alexander Huber
Nel corso della mia vita di alpinista ho affrontato quasi tutte le montagne del mondo. Pareti grandi e piccole, alte e ripide, di roccia e di ghiaccio. Tutte le montagne possiedono nella mia percezione una bellezza intrinseca, esistono però al di là di queste, delle montagne speciali. Il K2, il Cerro Torre, il Capitan, il Monte Bianco e il Cervino – queste sono le cime più desiderate nel panorama delle vette: di queste fanno parte anche le Tre Cime di Lavaredo. Nel cuore dell’ineguagliabile paesaggio dolomitico, le Tre Cime incarnano perfettamente lo spirito dell’arrampicata con le loro pareti impietosamente ripide soprattutto a nord.
Mio fratello Thomas e io siamo nati in una famiglia di amanti degli sport alpini. Quindi, fin dalla prima infanzia, siamo stati rapiti dal mondo della montagna. Soprattutto nostro padre, che a sua volta ha salito tutte le pareti classiche delle Alpi, è il responsabile della nostra dipendenza dalla verticale. A quindici anni ho scalato per la prima volta lo Spigolo Giallo e la Comici alla Grande e in quel momento istintivamente ho capito che salirò le Tre Cime di Lavaredo molte altre volte.
Infatti non esistono altre montagne sulle quali sia tornato così spesso. Sono le Tre Cime che più di ogni altra parete mi hanno posto sempre nuove sfide; che scalassi cinque vie in un giorno, o facessi del free solo o salissi il grande tetto della Cima Ovest. Le tre Cime di Lavaredo sono a tutt’oggi la pietra di paragone di ogni cosa! E lo saranno anche in futuro!
Buon divertimento nell’avventura verticale!
Erik Švab classe 1970, residente a Trieste, sposato con due figli, si dedica all’alpinismo a 360 gradi: arrampicata sportiva, vie classiche e moderne, vie con protezioni tradizionali, solitarie, competizioni, vie nuove, cascate di ghiaccio, dry-tooling, vie di ghiaccio e misto, spedizioni. In vent’anni di alpinismo ha compiuto in montagna più di 500 ascensioni.
Collabora con i media e organizza serate con il pubblico, membro della minoranza slovena in Italia, parla sette lingue.
Membro onorario del Club Alpino Accademico Italiano. Da quando è diventato papà la sua impresa più grande è conciliare alpinismo di alto livello con la vita di famiglia e la carriera. Ci prova effettuando salite in giro per le Alpi e in Europa, sia in estate che in inverno.
Giovanni Renzi, classe 1966, residente a Bellaria (Rimini) dove lavora come dirigente aziendale. Inizia a scalare nel 1983 nella falesia di Badolo e nel 1995 diventa Istruttore Nazionale di Arrampicata Libera. Assiduo valorizzatore delle falesie della valle del Marecchia (www.valmarecchia.it) sulle quali ha attrezzato circa 250 monotiri poi raccolti nelle guide Arrampicare in Valmarecchia (2000), Valmarecchia Verticale (2005) e Verucchio (2008). Nel 2001 ha costituito la Scuola di Arrampicata Valmarecchia con la quale gestisce una palestra indoor in provincia di Rimini. In dolomiti ha al suo attivo circa 200 salite classiche e moderne delle quali 30 in Lavaredo. Ha visitato 300 falesie in Italia e in Europa salendo monotiri fino al 7c a vista e 8a+ lavorato.
Anno: | 2009 |
---|---|
ISBN: | 978-88-87890-88-4 |
Pagine: | 196 |
Dimensioni: | 15,00 × 21,00 cm |
Peso: | 380g |
Codice: | LV36/1 |