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Indice

Up Climbing 38

Sommario

  • Editoriale

    Editoriale
    veduta di montagna
  • Cronologia recente delle principali salite sull’Eiger

    L’ultimo Eiger
    arrampicatore in parete
  • La parete nord dell’Eiger, un racconto personale

    Storia Moderna
    arrampicatore in parete
  • Ueli, vorrei riprovarci

    Storia Moderna
    arrampicatore in parete
  • Tra cielo e terra

    Storia Moderna
    veduta di montagna
  • The Swiss Machine

    Storia Moderna
    arrampicatore in parete
  • L’ombra dell’Orco

    Storia Moderna
    arrampicatore in parete
  • Merci la Vie

    Top Routes
    arrampicatrice in parete
  • Possessione da Eiger

    Top Routes
    arrampicatore in parete
  • Rinascimento sull’Eiger

    Top Routes
    arrampicatore in parete
  • Ratatat e Golden Shower

    Top Routes
    arrampicatore in parete
  • Meltdown

    Top Routes
    ritratto
  • Adam & Evi

    Top Routes
    arrampicatore in parete
  • L’Odyssee di Jacopo e Babsi

    Top Routes
    arrampicatrice in parete
  • Il marziano dell’Eiger

    Personaggi
    alpinismo in montagna
  • Un hobby chiamato alpinismo

    Personaggi
    veduta di montagna
  • Più sono veloce, prima rientro a casa

    Personaggi
    alpinisti in quota
  • Eiger: una parete senza tempo

    Proposte
    calata in doppia
  • Bouldering in Northumberland

    Boulder
    arrampicatore su boulder
  • Tagikistan rock climbing

    Proposte extra-UE
    arrampicatore in parete
  • Monti Fann, Trekking in Tagikistan

    Proposte extra-UE
    paesaggi alpini
  • Lo sbrego

    Il graffio
  • Catena cinetica, punti di contatto e gradi di libertà

    Jollypower
    in palestra
  • Indoor move: il 180

    Indoor
  • Vetrina prodotti

    Vetrina prodotti
Indice

Adam & Evi

Testo
Marcel Dettling
Traduzione
Silvia Rialdi
arrampicatore in parete
In arrampicata su Adam&Evi.

Foto: M. Dettling

“Non dormirai bene la sera prima”, è ciò che mi disse un veterano dell’Eiger la prima volta che aspirai a salire la montagna più temibile della Svizzera. Era il 2001, il nostro obiettivo: il Chant du Cygne sul Pilastro dei Ginevrini. Nonostante la premonizione di un sonno agitato si fosse avverata, fu magico mettere le mani su quella roccia terribile. Ce la facemmo, completammo la via in un giorno in perfetto stile. Tutti i miei timori si erano ormai dissolti e ciò accese in me il desiderio di tornare sulla parete per vivere ancora quelle emozioni travolgenti.

L’opportunità arrivò solo dieci anni più tardi, con Freakonomics. La via era più corta, c’erano meno incognite e non percepii lo stesso timore della mia prima volta. Eppure fu un’esperienza altrettanto incredibile, riuscii a salire la via nel miglior modo possibile: onsight. Le mie successive avventure sulle impressionanti vie alpine di questa parete magnifica furono tutte positive. Convinsi l’amico Daniel a provare la king lin…