UP 2013

Tutto il meglio dell’alpinismo 2013

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I GRADI NEL BOULDER
Si può parlare di un’inflazione dei gradi nel boulder? Che ruolo hanno gli sponsor e i media in questa ipotetica caccia al grado?
Come interpretare il fatto che i gradi vengano visti e rivisti, e i vecchi boulder sgradati? Che cosa influisce sulla difficoltà percepita?
A queste e ad altre domande tentano di dare una risposta alcuni grandi boulderisti come Adam Ondra, Bernd Zangler, Nalle Hukkataival, Fred Nicole, interpellati e sintetizzati da Elena Corriero.

VOYAGER
E a proposito di boulder ecco la vera storia del mitico blocco inglese Voyager, risolto da Ben Moon nel 2006 e ricostruita da Mark Pretty. “I boulder come Voyager sono rari, pongono problemi che pochi altri sanno proporre e, in tal modo, conducono l’arrampicatore in un viaggio di scoperta nei più profondi segreti del movimento e di quella danza disperata che è l’arrampicata.”

ARNAUD PETIT
Aprire grandi vie e ripetere tutte le più grandi scalate libere che si possano trovare ai quattro angoli del pianeta. Queste le attuali motivazioni di Arnaud Petit, Campione del Mondo di Arrampicata Sportiva nel 1996, ormai da qualche anno dedito alla scoperta di nuovi orizzonti verticali e intervistato da Maurizio Oviglia.

SILBERGEIER
Silbergeier, Avvoltoio d’argento. Raramente un nome di una via è stato più evocativo. Pietro Dal Pra’, grande climber italiano rievoca i suoi ricordi e quelli dell’apritore Beat Kammerlander in un racconto/intervista emozionale ma tecnico nella descrizione dei passi più significativi della via in Rätikon.
“Mi dicevo continuamente di non emozionarmi né agitarmi se avessi sbagliato qualche appoggio o appiglio, mi convincevo che a ogni sensazione di errore sarei scivolato in qualche modo senza fermarmi. Non avevo nulla da perdere… “

NOIA 8c+ puntozero
Il primo 8c+ italiano, inventato e liberato da Severino Scassa nel febbraio del 1993 e ripetuto da grandi nomi dell’arrampicata sportiva degli ultimi vent’anni. Lo stesso autore ce lo racconta senza tralasciare nulla, nemmeno le acerrime polemiche suscitate da un appiglio scavato e alla fine dichiara: “… il giorno in cui qualcuno salirà Noia senza usare la presa della discordia la tapperò all’istante”.

TRAD MODERNO
“Qualche italiano disposto a schiodare?” scriverà sul suo blog l’inglese Hazel Findlay, una delle esponenti di spicco della cosiddetta arrampicata “trad” moderna, dopo aver visitato la falesia ossolana di Cadarese. In effetti, se non fosse stato per un italiano disposto a schiodare, forse Hazel non sarebbe mai andata a provare The Doors, un 8a+/b schiodato da Matteo Della Bordella e da lui salito in libera usando solo protezioni veloci.
La guerra agli spit è sempre stata combattuta, a iniziare dai californiani John Bachar e Ron Kauk, fino agli inglesi puristi del grit britannico. “Le linee inglesi degli anni 70 sono ancora vive, danno la stessa emozione; se fossero state chiodate avrebbero perso interesse.”
Si tratta di considerazioni che sono state fatte raramente in Italia, dove le derive della mentalità pseudo-sportiva hanno portato a chiodare indiscriminatamente, spesso con la scusa della divulgazione dell’attività.

FESSURA DELLA DISPERAZIONE
Il 19 maggio 1974, tre giovani coraggiosi: Roberto Bonelli, Danilo Galante e Paolo “Pilin” Lenzi salirono una fessura lunga 90 metri e la chiamarono Fessura della Disperazione. Era nata una delle più incredibili scalate libere delle Alpi Occidentali. Ma ancora i tre giovani non sapevano di aver fatto una cosa così importante. In quegli anni, la libera non aveva il valore che le attribuiamo adesso. Il free-climbing, non era ancora un vento impetuoso, ma solo una leggera brezza che soffiava da ovest che ben pochi avvertivano…
Maurizio Oviglia ci racconta l’ambiente che portò alla nascita di questa impresa nata dal movimento del Nuovo Mattino. Andrea Giorda intervista poi i due protagonisti della storica salita Danilo Galante e per la prima volta Roberto Bonelli.

YUJI HIRAYAMA
A 43 anni, Yuji Hirayama fa ancora l’atleta di professione. Ciò che colpisce di più, in lui, è il tono di voce sommesso, gentile, che ben rispecchia la sua modestia. Una modestia tanto più incredibile se si considera la grandezza del personaggio.
In questa intervista rilasciata a Elena Corriero, Yuji si racconta per quello che si considera oggi, ambasciatore dell’arrampicata in partia e all’estero.

LES SPECIALISTES
“Verdon, estate 1987. Un tetto di 17 metri, strapiombo a 45 gradi, 15 giorni di tentativi, 35 movimenti da concatenare in stile mezzo Rambo e mezzo scimpanzé. Un sogno… almeno per Jean-Baptiste! Potrebbe essere il primo 8c del nostro sistema solare, che J.B. Tribout ha battezzato come d’obbligo Les Specialistes.”
Il racconto del primo salitore, un mito durante tutti gli anni 80, accompagnato da un ricordo di Marzio Nardi in occasione di un tentativo sotto gli occhi del “maestro”.

CAROLINE CIAVALDINI E JAMES PEARSON
Nel 2012, era impossibile sfogliare una rivista del settore o visitare un sito internet sull’arrampicata senza imbattersi nei loro Trip Report. Caroline Ciavaldini e James Pearson erano dappertutto.
“Sebbene abbiamo entrambi soltanto 27 anni, ciascuno ha vissuto per 5-10 anni nella sua camera stagna, Caroline con le competizioni, io sul grit del Peak District. Volevamo alzare gli occhi e guardarci intorno, imparare nuove tecniche e accrescere il nostro Know-How. Volevamo poter apprezzare e rispettare diversi stili di arrampicata e le persone che hanno contribuito al loro sviluppo. In fondo il grado è soltanto un piccolo aspetto dell’arrampicata.”
In questa intervista raccolta da Peter Herold sul terrazzo della sua casa in Sardegna il duo anglo-francese ci svelano le loro motivazioni e il loro modo di intendere la scalata.

ALPINISMO E GHIACCIO 2012
FALESIA 2012
BOULDER 2012
RELAZIONI E PROPOSTE 2012

Anno: 2014
ISBN: 978-88-98609-14-7
Peso: 470g
Codice: UP 11
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