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Indice

Up Climbing 39

Sommario

  • Editoriale

    Editoriale
    arrampicatore in parete
  • Memoriale ticinese verticale

    Storia di Copertina
    arrampicatore in parete
  • Multipitch in Ticino

    Proposte
    arrampicatore in parete
  • Ticino wild, young and free!

    Proposte
    arrampicatore in parete
  • La parete del Monte Eus

    Proposte
    arrampicatore in parete
  • Denti della Vecchia

    Proposte
    arrampicatore in parete
  • Vallemaggia “gneiss” to meet you

    Proposte
    arrampicatore in parete
  • Alla scoperta delle falesie ticinesi

    Proposte
    arrampicatrice in parete
  • Ticino Bloc

    Focus Boulder in Ticino
    arrampicatore su blocco
  • La storia del bouldering in Ticino

    Focus Boulder in Ticino
    arrampicata su boulder
  • I Cameroni: la famiglia del boulder ticinese!

    Focus Boulder in Ticino
    bambini su boulder
  • La promessa italiana sbocciata sui massi svizzeri

    Focus Boulder in Ticino
    climber su boulder
  • Il fascino irresistibile del K2

    Proposte Trekking
    camminatore in ambiente
  • Phandambiri, la montagna e le persone

    Spedizioni
    vista panoramica
  • La Isla Bonita

    Boulder
    climber su boulder
  • Allenarsi in Falesia

    Jollypower
    arrampicatore in parete
  • INDOOR MOVE: LO SWING

    Indoor
    arrampicatore su boulder
  • Scialpinismo autunnale

    Scialpinismo
    sciatore su pendio
  • I Ladevant dalla Francia e ritorno

    Il graffio
  • IO SONO: Gaza e l’arrampicata

    Attivismo Palestina
    stand al Valle dell’Orco Climbing
  • Vetrina Prodotti

    Vetrina Prodotti
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IO SONO: Gaza e l’arrampicata

Le riflessioni e l’attivismo di Marzio Nardi

Testo
Marzio Nardi
stand al Valle dell’Orco Climbing
Lo stand di IO SONO al Valle dell’Orco Climbing Festival.

Foto: Roberto Moro

Mentre sto scrivendo, è giunta da poche ore la notizia che, dopo due anni di guerra (presto trasformatasi in genocidio), si è finalmente giunti a una pace che ci vogliono far credere giusta, anche se forse nemmeno il tempo potrà giudicare, nell’estrema complessità geopolitica di un territorio che non ha mai conosciuto quiete.

Ciò che resta chiaro, dopo oltre 700 giorni, sono 70.000 vittime civili palestinesi, un territorio completamente devastato e un unico mostro, lo stato di Israele nella persona di Bibi Netanyahu, seguito da una nube grigia di sostenitori e complici, di cui anche l’Italia fa parte. Questo è quanto, nonostante le fonti ufficiali d’informazione e di propaganda governativa tentino di smentirlo.

Tra tutte le guerre (genocidi) della storia, questo è stato il più mediatizzato di sempre: le pagine Instagram della controinformazione hanno mostrato una quantità di sangue e atrocità difficile da quantificare. La coscienza di chi, da quel 7 ottobre in avanti, ha realizzato …