Editoriale

Con l’avvento dei tassellatori, prima con motore a scoppio e poi a batteria, si è passati all’utilizzo dei tasselli tipo Fischer ed in seguito ai fix. Con il passare degli anni ci si è però resi conto che la roccia finalese, anche se di ottima qualità, era troppo “fragile” e porosa per l’utilizzo di questo tipo di protezioni, le quali rischiavano di fuoriuscire dal foro a causa delle numerose cadute e resting dei climbers.
Da qui ci si è orientati sugli ancoraggi resinati, in principio utilizzando semplici terminali di tendicavo e poi, più di recente, scegliendo ancoraggi specifici per l’arrampicata.
Ormai da anni, circa dal 1990, si utilizzano, come protezioni su monotiri e multi-pitches, ancoraggi fissati con resina chimica. Nel corso di questi decenni natu…