Editoriale

sul bellissimo calcare della "Via Baphomet".
Foto: Arch. D. Totani
Come hai cominciato a scalare? E quanto questo è in relazione con l’amore e la voglia di stare in mezzo alla natura?
È una domanda che viene rivolta spesso a chi scala. Una risposta ancora non ce l’ho. Non so se ho iniziato quando, durante l’occupazione del Liceo, il buon Simone mi propose di metter piede in una palestra di arrampicata. Oppure quella volta da bambino, quando mio papà portò me e mio fratello a fare una passeggiata a Rocca Calascio e salii su un sasso. Non potendo fare il passaggio al contrario, papà mi disse: “Continua ad andare su, io e tuo fratello facciamo il giro e ti aspettiamo sopra’’. Ricordo il loro sguardo silenzioso, la gioia e la paura di affrontare quel praticello verticale che sovrastava la prima piccola parete della mia vita. È iniziato tutto nella mia infanzia, per poi concretizzarsi nell’adolescenza? Da bambino piuttosto che stare sulla sedia dell’altalena mi piaceva stare sui tubi del telaio. Quindi forse il seme c’è sempre stato, ma le scarpette le h…