Iris Bielli
Iris a vista su Invisibilis.
Foto: M. Bielli
Com’è iniziata la tua carriera di arrampicatrice? E quali ricordi hai dei primissimi inizi verticali?
Un ricordo dei miei primissimi inizi verticali che per primo emerge è il momento in cui ho salito la maia prima via da prima, a dire il vero ricordo meglio l’istante in cui stavo piangendo perché non riuscivo a infilare il rinvio nello spit troppo lontano per le mie braccine. Ricordo che avevo nove anni e avevo le idee molto chiare: “Faccio di testa mia, punto e basta! Non importa se la mamma ha detto che è meglio salire con i rinvii già dentro, il papà mi ha spiegato che scalare la via piazzando i rinvii ha più valore, dunque faccio così e arrivo in catena a costo di piangere.”
In quel periodo praticavo ginnastica artistica agonistica, attività che mi richiedeva molto tempo e…