Fortuna e sfortuna di Germano Vitali da Acquate, detto “Gigi”
Gigi Vitali in arrampicata sullo Spigolo del Nibbio. Foto: Arch. Benini
Non so bene perché, ma parlare di Gigi Vitali (1913-1962), anche se sono passati più di sessanta anni dalla sua morte non mi restituisce quel senso di distanza che pure dovrebbe esserci e che di fatto avvertiamo quando ci avviciniamo ad altri personaggi, magari anche più vicini nel tempo.
Credo dipenda da una sorta di impronta durevole lasciata dalla sua personalità su chi, sul finire della sua adolescenza, gli è stato vicino. E forse è utile parlarne, non tanto per partecipare agli altri il proprio punto di vista, di cui giustamente non importa nulla a nessuno, ma per capire come la sua figura sia stata capace di lasciare una traccia duratura nel vissuto della prima generazione di Ragni.
Adesso, se torno con la memoria a quel 1995 in cui i…